La Ghirlandina, vero simbolo della città di Modena, è il campanile del Duomo, che con la sua altezza domina l’abitato e funge da punto di riferimento per i cittadini.
L’inizio della sua costruzione è ignoto, a causa della mancanza di documenti affidabili; tuttavia le sue fondamenta potrebbero essere state scavate verso la metà del XII secolo. Quello che è certo, è che nel 1184, l’anno di consacrazione del Duomo, la Torre aveva già raggiunto il quinto piano. Nel 1261 fu aggiunto un ulteriore sesto piano, mentre il suo completamento avvenne nel 1319, con la realizzazione della guglia gotica e le torrette, disegnate da Enrico da Campione.
L’esterno, tutto in materiale lapideo di spoliazione, presenta un ricco apparato decorativo. Oltre alle coppia di paraste che scandiscono le superfici, ad ogni cornice marcapiano si possono vedere file di archetti semplici o intrecciate, e protomi, ovvero elementi a rilievo a forma di busto o testa. Le prime tre cornici, inoltre, presentano sugli spigoli blocchi scolpiti con bestie fantasiche (prima cornice), animali reali (seconda cornice) e figure umane (terza cornice).
L’interno della Ghirlandina preserva alcuni ambienti di assoluto interesse. Per molti secoli, all’interno vi era la Sacrestia, un ambiente che fungeva da archivio del Comune di Modena, oggi nota col nome di Sala della Secchia. In questo ambiente, infatti, vi si conservava la secchia rapita come trofeo di guerra dai modenesi, dopo la cruenta battaglia di Zappolino contro Bologna avvenuta nel 1325.
Al quarto piano si trova invece la Sala dei torresani, così chiamata perché ospito dal 1306, i torresani, ovvero le guardie comunali dedite a vegliare la città, a chiudere le porte cittadine e a suonare le campane in caso di pericolo. In questa sala si trovano alcuni interessanti capitelli scolpiti.
L’altezza della Ghirlandina è di 89,32 metri, il che la rende una delle torri medievali più alte al mondo.