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L'apparato decorativo
L’esterno del Duomo modenese si caratterizza per l’abbondante apparato decorativo, la maggior parte del quale realizzato dallo scultore Wiligelmo e dai suoi aiuti. In facciata, su quattro bassorilievi, si riconoscono le Storie della Genesi, così distribuite, da sinistra verso destra:
Primo bassorilievo – Creazione dell’uomo e della donna
Secondo bassorilievo – Cacciata del paradiso terrestre
Terzo bassorilievo – Uccisione di Abele e rimprovero divino
Quarto bassorilievo – Uccisione di Caino, l’arca del diluvio, uscita di Noè dall’arca.
Sopra il rosone si trovano, invece, le figure dei Quattro Evangelisti, eseguite da un anonimo allievo di Wiligelmo, il Maestro degli Evangelisti. Esse in origine erano collocate più in basso, ma furono spostate nell’attuale posizione nel XII secolo, a seguito dell’apertura del rosone.
Spiccano, inoltre, le metope con figure fantastiche, eseguite da un altro allievo anonimo di Wiligelmo, il Maestro delle Metope. In facciata oggi sono presenti delle copie, mentre gli originali si trovano all’interno del Museo del Duomo. Queste ultime figure sono molto importanti per capire un aspetto della mentalità medievale sull’arte. Le metope, infatti, sono realizzati con grande perizia e precisione, nonostante esse si trovassero in posizione molto elevata, pressoché invisibili al pubblico. Questo testimonia che, durante il periodo romanico, l’arte non era per soddisfare il gusto del pubblico, ma un omaggio a Dio, e pertanto doveva sempre essere eseguita nel migliori dei modi possibili.



